Si guardi come da uno scoglio da tutto quello che possa offendere il verisimile: del resto potrà alle volte digredire dal suo suggetto, ma non così lontano che per ricondurvisi ella abbia a fare un viaggio e vi giunga sfiatata, ma sì in un salto, e più robusta che mai, e tanto più benvenuta quanto meno così presto aspettata. Le comparazioni, giuste e corte: le metafore, seguite e naturali: le citazioni, fior di roba: essendo in altra lingua, più rade che sia possibile, e potendosi tradurre senza farle perdere nè autorità nè grazia, meglio. Scherzetti, proverbj, equivochi, giocolini di parole, e altre simili freddure, residui d'un'educazione gretta e infelice, sono tutte gioie false che non si possono vedere addosso a un'Eloquenza Signora: ancora starebbe bene una prammatica che ne proibisse l'uso a ogni uomo di garbo, eziandio ne' ritrovi più domestici tra gli amici. Dimoltissimo finalmente importa l'avere un maneggio così giudizioso e così vario de' motivi, e una disposizione così delicata e un'arte, dirò, così invisibile nell'uso delle figure, che la gente a poco a poco non venga a fare una tal pratica su la nostra maniera, che col tempo, alla nostra prima aperta di bocca, abbia a indovinarsi tutto per filo e per segno il nostro discorso, come a leggere in un vaso il nome d'un elettuario si sa subito la qualità e la dose di tutti gli ingredienti che lo compongono.
Se io non m'inganno, credo d'aver lasciato fuora poche cose, ma poche bene di quelle che ci disse l'altro giorno l'amico.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Eloquenza Signora
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