Comunque si sia: se l'une o l'altre si stimano offese dal mio libro, piglino quello che io dico per una reparazione d'onore, e se non si stimano offese, per una sincerazione de' miei sentimenti. Se io non rendessi conto della mia condotta, qualche cervello facile a ombrare potrebbe credere che io mi scatenassi contro la galanteria per puro martello di che ella non mi s'avvien più: giusto come quegli autori che pigliano a dire un monte di male del secolo perchè il secolo non dice un monte di bene delle cose loro; nè sarebbe gran cosa che il vedersi così spesso gli uomini, licenziati che si sentono dagli altri vizj, mettersi a padrone con la disperazione o con l'ipocrisia, facesse formare a queste Signore delle congetture capaci di farle studiar la mia causa al buio, e deciderne senza equità. Da questa mia premura di giustificarmi, di grazia, non sia chi mi creda o così persuaso della mia innocenza o così incorrigibile del mio errore, che con esso meco non siano per aver luogo le critiche anche ragionevoli; essendo io pronto a ritranciare, e da' miei pensieri, e dal mio stile, tutto quello che potesse dispiacere, e amerò sempre assai meglio il ceder d'amore e d'accordo a chiunque abbia dritto di giudicarmi, che di ritenere ostinatamente concetti che io non abbia dritto di sostenere.
Dell'Amicizia
Il male del secolo oramai non è più da guarirsi co' lenitivi dell'onore e d'una semplice reflessione su la sua condotta spropositata. Sarebbe un mal farsi a persuader la pratica dell'Amicizia del rimostrarne puramente la convenienza e il buon costume.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Amicizia Amicizia
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