Per tutte queste ragioni cominciano a metter la mira al matrimonio, considerandolo come una sepoltura onorata delle inquietudini, de' sospiri e delle letterine amorose. Ma se la fortuna non vien di traverso a dare un po' di mano, il solo amore rade volte strigne un nodo che strangola lui il primo, essendo poi difficile in quello stato, per chi si conosce tanto, l'amarsi molto, e i deboli di natura o di genio, che ogni giorno si vanno scoprendo, fanno smarrire ai mariti quel buon punto di prospettiva dove s'abbattano a trovarsi sempre gli amanti. Il nervo dell'unione amorosa sono le piccole guerre e le lontananze; la pace si mantiene con le frequenti infrazioni, e la calma con le burrasche, e niente niente che la tenerezza si lasci incallire e non s'aiuti a cautela con de' corrosivi, l'amore fa fistola, e tutti i caustici del piacere non bastano a scoprirgli il vivo. Sì come i cuori i più disuniti trovano de' riscontri che gli mettono alle braccia, così i più serrati insieme danno degli urti che gli distaccano. Corrispondenza quanto vi piace, sospiri quanti ne volete, per fare i matrimonj vuol esser uguaglianza di fortuna e non d'amore; e in fatti si vede che questa ragion di famiglia, niente meno indispensabile tra i particolari che la ragion di stato tra i Principi, distrugge più corrispondenze in un giorno che l'incostanza la più capricciosa non ne distruggerebbe in dieci anni. Quelle che si riducono a maritarsi per questo verso, portano finalmente per impegno un giogo che è stato loro messo per tirannia, e fanno abito d'amar per ragione quello che non possono più odiare senza discredito: overo, se non hanno tanta forza di spirito da rompere le inopportune catene del cuore, quella istessa veemenza di passioni che non le lascia essere incostanti per virtù, le riduce ad esserlo prima o poi per capriccio: o almeno, hanno tanta avidità di se
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Principi
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