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      Il Genio familiare di Socrate, la Creazione dell'anima, il Tondo della Luna, può essere che a chi l'intende siano cose bellissime: per me confesso ingenuamente che non mi rinvengo dove consista la loro bellezza, e per quanto siano maraviglie, sono maraviglie che non si rivelano alla mia estimativa. Si vede bene da quella così diligente raccolta che ei fa dei bei detti degli antichi e da' ragionamenti che ei porta per fatti a tavola in occasione di cene, che egli era uomo amicissimo della conversazione: bisogna però dire o che il forte di quel secolo non fosse la galanteria, o che il suo gusto non fosse sopraffine. Le materie gravi e serie le maneggia, non è dubbio, con un ottimo discernimento, ma in quelle puramente di spirito non v'è nè vivacità nè delicatezza.
      La più bella cosa di Plutarco, ed a mio credere una delle più belle di questo mondo, sono le vite degli uomini illustri. Voi vedete quegli uomini grandi e per quello che sono esposti alla vista, e per quello che sono in loro medesimi: gli vedete nel loro puro naturale, egli vedete in tutta la sfera della loro attività. Quella fermezza di Bruto, e l'intrepidità di quella risposta ch'ei seppe dare al mal Genio che gli parve di vedere e di sentir parlare, e che poco o assai, con tutta la sua disinvoltura, si vede benissimo che gli fece caso, tanto che Cassio ebbe da fare a da dire a levarglielo di capo. Voi gli vedete di lì a quattro giorni ordinar le sue truppe, dare una battaglia, per la sua parte così felice, per un errore di Cassio così funesta.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
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