Come quegli che donava per un puro istinto di liberalità ...
OpereSlegate
di
M. di S. E.
Parte VII
Degl'Istorici Franzesi
Bisogna confessare che la maggior parte de' nostri Istorici non son gran cosa: e certo che senza quella curiosità naturale che hanno tutti gli uomini d'informarsi de' passati avvenimenti del loro paese, io non so come mai un uomo il qual abbia fatto il gusto su l'istoria antica, potesse aver la pazienza di legger la maggior parte delle nostre. E per verità ell'è una cosa strana che in una Monarchia che ha avuto guerre così memorabili e mutazioni così rumorose: che tra gente così capace di far cose grandi e così vaga di lasciarne memoria, non vi sia un solo Istorico che corrisponda nè alla dignità della materia nè all'inclinazione della natura.
Per un pezzo n'ho dato la colpa alla nostra lingua: ma dopo che le nostre traduzioni me l'hanno fatta riconoscer poco meno che uguale alla Greca e alla Latina, ho cominciato a dubitare, con mio gran disgusto, che non la povertà della nostra lingua, ma la mediocrità del nostro genio rimanga troppo inferiore alla maestà dell'Istoria. E poi, quando pur si trovasse qualcheduno tra di noi ancora che ne fosse capace, considero che son tante le cose che si rendon necessarie a formare un'Istoria perfetta, ch'egli è quasi impossibile il raffrontarle tutte in un solo. Stando ne' nostri franzesi: Taluno si troverà che averà stile e nobile e puro quanto bisogna, ma non sarà Cortigiano; e questo basta per farlo esser allo scuro del di dentro e del di fuori, che vuol dire inabile a maneggiar il politico altrimenti che per via di massime generali e di luoghi comuni, più secondo il genio dell'antica politica che della nostra.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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