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      Un esempio felice di questa pratica si vedde nel Consolato di Cicerone e d'Antonio, l'un e l'altro adoprato in quello che maggiormente se gli avveniva. Cicerone, incaricato d'invigilare alla salute della Repubblica, e Antonio, mandato in compagnia di Petreio ad ammassar truppe per combatter Catilina.
      Se tutto quel ch'i' ho detto merita qualche riflessione, non sarà più da maravigliarsi di veder l'istoria condotta in tanta eccellenza in una Repubblica dove tutti quelli che facevano professione di scrivere erano uomini della prima importanza, che al genio e all'arte di ben scrivere univano una cognizione profonda del rigiro della religione e delle concernenze della guerra, e che vedevano così chiaro il di dentro degli uomini come il di fuori; testimonio, la maniera della quale gli hanno dipinti ne' loro elogj. Maniera così studiata e così terribilmente artifiziosa che a fissarvi l'occhio quelle cose si veggon parlare.
      Voi gli vedete alle volte, parlando d'un istesso suggetto, ritrovargli delle qualità talmente opposte che parrebbe impossibile che non s'avessero a distrugger l'una l'altra: animus audax, subdolus. Altre volte considerar per diverse di quelle che paion le medesime e che in realtà non lo sono, ma che per trovarvi la differenza bisogna venire a uno sminuzzamento così impalpabile che senza un'infinita delicatezza di discernimento non vi s'arriva: subdolus, varius, cuiuslibet rei simulator, ac dissimulator.
      Ma egli è che nè meno si ferman qui, e vanno più là assai, mentre dopo averci rappresentati gli uomini per quali gli fanno le virtù o i vizj, non son contenti se non passano a rappresentarci le virtù e i vizj per quali diventano, mercè de' varj fermenti che trovano in chi gli ha addosso.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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