Eccovi subito espressa, e nell'istesso tempo accreditata, questa franchezza per buona a quel ch'ell'ha a fare.
La fa cantare e ballare: ma in una forma assai diversa da quel che usava comunemente per le canterine e le ballerine, della sua qualità notandola d'un'arte e d'un vezzo forse troppo lascivo per una donna da bene: psallere et saltare elegantius quam necesse sit probæ.
Nell'attribuirle uno spirito che esce dell'ordinario, si ferma in dirci il forte di questo spirito: Cæterum ingenium eius haud absurdum: versus facere, jocos movere, sermone uti vel modesto, vel molli, vel procaci.
Nell'elogio di Silla raffigurate subito un naturale adattatissimo a condurre a fine i suoi disegni. Divisa in quel tempo la Repubblica in due fazioni, l'unica mira di chi aspirava alla potenza aveva a essere in farsi degli amici, e questo era appunto il genio di Silla.
Per guadagnare gli affetti non c'è pari alla liberalità: e Silla, liberalissimo. Tra tutte le maniere di liberalità quella del danaro è la più applaudita e la più sicura: e quella del danaro era la maniera di Silla. Rerum omnium, pecuniæ maxime largitor: liberale per genio, liberale del danaro per interesse.
Nell'ozio, vaghissimo de' piaceri: ma perch'ei non si pigli per un sensuale vigliacco e infingardo, in pregiudizio di quell'uomo grande che si vuol rappresentarlo, Salustio va subito alla parata dicendo ch'egli è un voluttuoso come lo sanno essere gli uomini di garbo: la gloria e i mezzi di pervenirvi sempre innanzi a tutte le cose, e poi a suo luogo e tempo i piaceri: Voluptatum cupidus, gloriæ cupidior, otio luxurioso: esse tamen a negotijs numquam voluptas remorata.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Cæterum Silla Repubblica Silla Silla Silla Salustio Voluptatum
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