Il maggior difetto della Farsalia è il non esser altro che un'istoria in versi nella quale una mano d'uomini grandi fanno quasi ogni cosa per via di mezzi puramente umani; onde Petronio biasimandone con ragione l'autore repara giudiziosissimamente che per ambages Deorumque ministerium et fabulosum sententiarum tormentum præcipitandus est liber spiritus, ut potius furentis animi vaticinatio appareat quam religiosæ orationis sub testibus fides.
Ma l'Eneide è una favola eterna, nella quale gli Dij son sempre in scena per dirigere e per eseguire ogni cosa. Quanto al buon Enea, punto punto che l'imprese escano dell'ordinario, o sia per l'importanza della condotta o per la gloria dell'esito, se ne sta dimolto a quello che fanno gli altri. A lui basta di non mancare ai doveri d'una anima buona, tenera e compassionevole; voi lo vedete portar il babbo in spalla, piagner coniugalmente la sua dilettissima Creusa, dar sepoltura alla sua balia e, alzato il rogo al suo Piloto reale, piagnervi sopra a cald'occhj.
Queste son virtù che quanto, esercitate per un principio soprannaturale da un grand'uomo di guerra, s'accosterebbono a farne qualche cosa di grande nel Cristianesimo, altrettanto, praticate per un puro istinto di natura, formano il vero carattere d'un Eroe di niente nel Paganesimo.
Di qui è che, a considerare Enea per i suoi sentimenti di religione, ancorchè vana, io posso bene stimare la sua pietà, ma a giudicarne per quei della gloria, io non posso patire un Conquistatore che in tutta la sua condotta non ci mette altro di suo che lacrime negl'infortunj e timori in tutti i pericoli che s'appresentano, e assai meno posso patire ancora il vedermelo far padrone d'un sì bel paese come l'Italia al favore di qualità assai più adattate a fargli perdere il suo che conquistar quel d'altri.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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