L'arie di Boisset, che una volta ci rapivano a quel segno ch'elle ci rapivano, e con ragione, ebbero lo sfratto dai Tirurirù e dai Lantururù: e bisognò che Luigi, il prim'uomo del mondo nella sua professione, si movesse d'Italia per medicare il nostro gusto guasto con la sua ammirazione, e che facendoci vergognare della nostra indegnità restituisse loro il credito che un capriccio spropositato aveva lor tolto.
Se mi domandate il perchè di tutte queste cose, vi rispondo che in Francia il maggior capitale è la cabala e il rigiro; e che l'arte di sapersi far valere val più di quel che intrinsecamente si vale.
Secondo che i buoni Giudici son così rari come i buoni Autori, e ch'egli è altrettanto difficile il trovar discernimento in quelli quanto genio in questi, ne viene che ingegnandosi ognuno di metter in credito quel che di man in mano piace a lui, i più fanno valere quel che si confà al cattivo gusto o, a dir assai, alla lor mediocre intelligenza.
Aggiugnete che la novità è una malìa dalla quale il nostro spirito malamente si difende. Dall'altro canto, un'eccellenza alla qual siamo già di lungo tempo assuefatti, a poco a poco dà fuori una certa ruggine d'abitudine che ce la ricopre o ce ne disgusta: e così è facilissimo che, venendo, una cosa nuova ci porti via, eziandio, co' suoi difetti.
Le cose, ancorchè ottime, che sono state un pezzo in mostra, quantunque continuino a esser buone, ci vengono a noia come vecchie: al contrario, quelle che non vaglion nulla, e son nuove, avvien più di rado ch'elle sian rigettate per quel ch'elle sono, che ricercate per quelle ch'elle ci paiono.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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