Voi non mi sentirete dire che in Francia non vi siano dei gusti squisiti, ugualmente incapaci di mai infastidirsi del buono, e di mai sodisfarsi del cattivo. Ma la moltitudine, o ignorante o pregiudicata, affoga il piccol numero degli stimatori sensati.
In oltre, chiunque fa figura tra di noi è in possesso di spedir l'eccellenza per Breve a tutto quel che gli pare e piace. Datemi uno che sia veramente alla moda in Corte, costui ha sùbito una spezie di jus innominato di decider magistralmente di tutte quelle cose che intende e di quelle nelle quali non sa dov'ei s'abbia la testa.
Io non credo che vi sia paese dove il discernimento sia più raro che in Francia: ma quel poco che v'è ve lo do per il più limpido che possa trovarsi tra gli uomini.
In universale, tutto è capriccio: ma un capriccio così galante e un ghiribizzo così gentile per quel che risguarda il di fuori, che i forestieri, vergognandosi, per così dire, della loro aggiustatezza come d'una qualità grossolana, tornando ne' lor paesi s'ingegnano di distinguersi con una superstiziosa imitazione delle nostre mode, e renunziano a delle qualità massicce per affettare un'aria e una particolarità di maniere ch'e' non arrivan quasi mai a sapersi vestire in modo ch'elle non piangano loro addosso. Ancora questa nostra eterna istabilità nel vestire, che ci fa sempre e maledire e imitare, diventa senz'avvedercene un accorgimento finissimo, poichè oltre al portarci un danaro immenso, non è nè anche una bagattella l'aver de' franzesi sparsi per tutto l'universo mondo, i quali tutt'altra cosa pensando, modellano l'esterno di tutte le nazioni su 'l nostro, cominciandosi dall'assuggettire gli occhj dove i cuori resistono tuttavia alle nostre leggi, e tirando nella nostra servitù i sensi esterni dove gl'interni sono ancora per la libertà.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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