Questa grand'industria che mettete a incettar cose frivole per gli altri è frivola per voi.
Ogni giorno che nasce in terra vi porta nuove ricchezze: e ogni giorno che nasce in terra ve ne ritrincia l'uso. Le vostre facoltà crescono, e i vostri sensi, che son quelli che n'averebbon a godere, vengon meno. Voi acquistate cose esterne e vi perdete voi medesimo. La vostra nascita, e a che vi serve? questo vostro bel genio d'interesse, e che vi frutta? Voi passate la vita vostra sepolto in tesori che non vi servono a nulla: tesori de' quali l'avarizia non vi lascia disporre, e la natura non vi lascia godere. Disgraziata fortuna, che non si rende sensibile nè a voi nè agli altri se non quanto ella martirizza voi con l'agitazione delle vostre cure, e gli altri con lo struggimento della loro invidia.
Sentimenti d'un vecchio e onorato Cortigiano
sopra la Virtù austera e l'Interesse sordido
Mi dispiace, Padron caro, che una virtù troppo austera vi faccia dar in di queste escandescenze contro il vizio. Ah! o un po' più di compassione per l'infermo, o un po' meno aromatica la medicina.
La ragione c'è stata data per formare i nostri costumi, questo è verissimo. Ma: questa ragione, che nacque forastica e austera, non so s'io mi dica, col crescere s'è a poco a poco addomesticata, e in oggi non ritien più nulla di quella sua rozza onestà di prima.
Infintanto ch'ell'aveva a stabilir leggi assai forti per tener a segno la violenza e gl'insulti, non ci voleva di meno di quel rigore, di quella fierezza.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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Cortigiano Virtù Interesse Padron
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