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      Al tempo di Papirio in specie, il terreno s'intendeva pochissimo per postarsi, e meno l'ordine per accamparsi: e i Romani medesimi confessano d'aver imparato a formare il lor campo su quello di Pirro, e che per l'innanzi non s'erano accampati altrimenti che all'impazzata. Machine e lavori necessarj per un grande assedio, di questo non ne sapevano straccio: o perchè fossero altrettanto scarsi d'invenzione quanto d'industria, o perchè, non avendo mai vecchie armate in piedi, non si desse mai tempo di ridur le cose in perfezione.
      E in effetto le loro guerre, quando con la riduzione di qualche popoluzzo, quando con la pace con le potenze un poco più considerabili, per un verso o per un altro, erano presto finite; con che le truppe erano sempre tutta gente licenziata o di nuova leva.
      Rade volte un'armata passava dalle mani d'un Console in quelle d'un altro: e più rade quelle che chi aveva levato le legioni ne ritenesse il comando, finito il suo tempo. Per conservar la Repubblica non si poteva far meglio, per far una buona armata non si poteva far peggio: ma la libertà era così gelosa che non si perdonava ai mezzi medesimi del conservarla, testimonio il fatto dopo la giornata del Trasimeno, che venutosi per necessità alla creazione del Dittatore in persona di Fabio, ei non ebbe appena represso con l'accerto della sua condotta l'impeto d'Annibale, che gli furono sostituiti i Consoli. Dal furor d'Annibale c'era temer d'ogni cosa: dalla moderazione di Fabio niente: e pure, il preservativo d'un male appena non impossibile ebbe a andar innanzi alla medicina d'un male che già era.


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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263

   





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