Gl'Italiani moderni, che non cercano più là che goder dell'istesso sole, respirar l'istess'aria e abitar l'istesso paese de' Romani antichi, consegnata interamente all'istoria quella virtù severa che piaceva tanto a questi, hanno disautorata la Tragedia, considerando forse che non tornasse loro conto l'invaghirsi d'un'immagine di virtù troppo scomoda, e che non fa per loro. Come quegli che amano gli agi della vita ordinaria e i piaceri della sensuale, hanno pensato a formarsi nelle loro rappresentazioni un misto di cose che avessero che fare con l'una e con l'altra: e di qui è venuto, a mio credere, quell'innesto di Commedia e di Pantomimismo che vediamo su 'l loro teatro, che è quanto trovo di poter dire degl'Istrioni Italiani che finora si sono lasciati vedere in Francia.
Tutte le Parti della Compagnia che abbiamo presentemente sono buone, non esclusine gl'Innamorati, che è dimolto: e a non far loro nè torto nè cortesia, direi che fossero di bravi Commedianti che avessero di dolorose Commedie: forse che non saprebbono far meglio, e forse che non ci troverebbono il loro conto. Una volta che io riconvenni Cintio dei grandi inverisimili de' loro soggetti, egli mi seppe rispondere che se ce ne fossero meno, potrebbe darsi il caso di veder de' buoni Commedianti morirsi di fame con delle buone Commedie.
Della Commedia Inglese
In quello che risguarda i caratteri, non v'è Commedia più su l'aria di quella degli antichi che l'Inglese. Ella non è una pura galanteria piena d'avvenimenti e di discorsi amorosi come in Spagna e in Francia: ella è propriamente una rappresentazione della vita ordinaria secondo la diversità degli umori e de' caratteri personali degli uomini.
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Opere slegate
di Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Évremond
pagine 263 |
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