Giacché vi vedo guarito, stasera andrò ad avvertirli che domani mattina cacciamo la belva.
— Sarò della partita, milord.
— Lo credo, ma ditemi ora, spero che rimarrete qualche tempo mio ospite.
— Milord, gravi affari mi chiamano altrove e bisogna che mi affretti a lasciarvi.
— Lasciarmi! Non pensatelo, per gli affari vi è sempre tempo e vi avverto che io non vi lascerò partire prima di qualche mese; orsù promettetemi di restare.
Sandokan lo guardò con due occhi che mandavano lampi. Per lui, rimanere in quella villa, presso la giovanetta che lo aveva affascinato, era la vita, era tutto. Non chiedeva di più per il momento.
Che importava a lui che i pirati di Mompracem lo piangessero come morto, quando poteva rivedere per molti giorni ancora quella divina fanciulla? Che importava a lui del suo fedele Yanez, che forse lo cercava ansiosamente sulle sponde dell'isola, giuocando la propria esistenza, quando Marianna cominciava ad amarlo? E che importava a lui se non udiva più il tuonare delle fumanti artiglierie, quando poteva ancora udire la voce deliziosa della donna amata, o provare le terribili emozioni delle battaglie, quando lei gli faceva provare delle emozioni più sublimi? E che importava infine a lui se correva il pericolo di venire scoperto, forse preso, forse ucciso, quando poteva ancora respirare la medesima aria che alimentava la sua Marianna, vivere in mezzo ai grandi boschi dove viveva lei?
Tutto avrebbe dimenticato per continuare ancora così per cento anni, la sua Mompracem, i suoi tigrotti, i suoi legni e perfino le sue sanguinose vendette.
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