Dite tutto ciò che l'ambizione vi può suggerire e l'avrete. Ho tanto oro da comperare dieci città, ho navi, ho soldati, ho cannoni e sono potente, più potente di quello che possiate supporre.»
— Dio mio, ma chi siete voi? — chiese la giovanetta, stordita da quel turbinio di promesse e affascinata da quegli occhi che pareva mandassero fiamme.
— Chi sono io! — esclamò il pirata, mentre la sua fronte si ottenebrava. — Chi sono io!...
Egli si avvicinò sempre più alla giovane lady e, guardandola fissamente, le disse con voce cupa:
— Vi sono delle tenebre attorno a me che è meglio non squarciare, per ora. Sappiate che dietro queste tenebre vi è del terribile, del tremendo, e sappiate pure che io porto un nome che atterrisce tutte le popolazioni di questi mari non solo, ma che fa tremare il sultano del Borneo e perfino gli inglesi di quest'isola.
— E voi dite di amarmi, voi, così potente — mormorò la giovanetta con voce soffocata.
— Tanto che per voi mi sarebbe possibile ogni cosa; vi amo di quell'amore che fa compiere miracoli e delitti insieme.
«Mettetemi alla prova: parlate e io vi ubbidirò come uno schiavo, senza un lamento, senza un sospiro.
«Volete che diventi re per darvi un trono? Io lo diventerò. Volete che io, che vi amo alla pazzia, ritorni a quella terra dalla quale sono partito, io vi ritornerò, dovessi martirizzare il mio cuore per sempre; volete che io mi uccida dinanzi a voi, io mi ucciderò. Parlate, la mia testa si smarrisce, il sangue mi brucia, parlate, milady, parlate!...»
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Borneo
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