«Strano destino! Chi avrebbe detto che un giorno io avrei amato una donna! E come io ora l'amo! Vi è del fuoco nelle mie vene, del fuoco nel mio cuore, del fuoco nel mio cervello e del fuoco perfino nelle mie ossa e che sempre cresce a misura che ingigantisce la passione. Sento che per quella donna io mi farei inglese, che per lei mi venderei schiavo, che abbandonerei per sempre la burrascosa vita di avventuriero, che maledirei i miei tigrotti e questo mare che io domino e che considero come sangue delle mie vene.»
Egli chinò il capo sul petto immergendosi in profondi pensieri, ma d'un tratto si rialzò con i denti convulsivamente stretti e gli occhi fiammeggianti.
— E se ella rifiutasse il pirata! — esclamò, con voce sibilante. — Oh, non è possibile, non è possibile! dovessi vincere il sultanato di Borneo per darle un trono o dare fuoco a tutto Labuan, ella sarà mia, mia!...
Il pirata si mise a passeggiare nel parco, col viso sconvolto, in preda ad una agitazione violentissima che lo faceva tremare dai piedi al capo. Una voce ben nota, che sapeva trovargli la via del cuore anche attraverso le tempeste, lo richiamò in sé.
Lady Marianna era apparsa allo svolto di un sentiero, accompagnata da due indigeni armati fino ai denti e l'aveva chiamato.
— Milady! — esclamò Sandokan, correndole incontro.
— Mio prode amico, vi cercavo — diss'ella, arrossendo. Poi accostò un dito alla labbra, come per raccomandargli il silenzio e presolo per una mano, lo condusse in un piccolo chiosco cinese, semisepolto fra un boschetto di aranci.
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