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      I due indigeni si fermarono a breve distanza, colle carabine montate.
      — Ascoltate — disse la giovanetta, che pareva atterrita. — Ieri sera vi ho udito... avete lasciato sfuggire dalle vostre labbra delle parole che hanno allarmato mio zio... Amico mio, mi è balenato un sospetto, che voi dovete strapparmi dal cuore. Ditemi, mio prode amico, se la donna alla quale voi avete giurato amore, vi chiedesse una confessione, la fareste voi?
      Il pirata, che nel mentre la lady parlava, le si era avvicinato, a quelle parole si ritrasse bruscamente indietro. I suoi lineamenti si scomposero e parve che vacillasse sotto un fiero colpo.
      — Milady — disse, dopo qualche istante di silenzio e afferrando le mani della giovanetta. — Milady, per voi tutto mi sarebbe possibile, tutto farei: parlate! Se io devo farvi una rivelazione, per quanto possa essere dolorosa per entrambi, vi giuro che la farò.
      Marianna alzò gli occhi su di lui. I loro sguardi, quello di lei supplichevole e lacrimoso, quello del pirata scintillante s'incontrarono e si fissarono a lungo. Quei due esseri erano in preda ad una ansietà che faceva male a entrambi.
      — Non ingannatemi, principe — disse Marianna, con voce soffocata. — Chiunque voi siate, l'amore che avete suscitato nel mio cuore, non si spegnerà più mai. Re o bandito io vi amerò ugualmente.
      Un profondo sospiro uscì dalle labbra del pirata.
      — È il mio nome adunque, il mio vero nome che tu vuoi sapere, creatura celeste?— esclamò.
      — Sì, il tuo nome, il tuo nome!
      Sandokan si passò più volte la mano sulla fronte, madida di sudore, mentre le vene del collo gli si gonfiavano prodigiosamente, come se facesse uno sforzo sovrumano.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Marianna