Il solo moto che facesse era quello di alzare il capo verso la finestra, dove sapeva trovarsi la sua diletta Marianna, la quale senza dubbio attendeva, chissà mai fra quale angoscia, l'esito della lotta suprema.
Ben presto i soldati non si trovarono che a pochi passi dall'aiuola, dove egli si teneva sempre celato. Giunti a quel luogo si arrestarono, come se fossero indecisi sul da farsi ed inquieti su quello che poteva succedere.
— Adagio, giovanotti — disse un caporale. — Aspettiamo il segnale, prima di andare innanzi.
— Temete che il pirata si sia imboscato? — chiese un soldato.
— Temo piuttosto che abbia massacrato tutti gli abitanti della casa, poiché non si ode alcun rumore.
— Che sia stato capace di tanto?
— È un brigante capace di tutto — rispose il caporale. — Ah! come sarei contento di vederlo danzare all'estremità di un pennone, con un metro di corda al collo.
Sandokan, che non perdeva una sola parola, fece un sordo brontolio e fissò sul caporale due occhi iniettati di sangue.
— Aspetta un momento — mormorò, digrignando i denti. — Il primo che cade sarai tu.
In quell'istante si udì il corno del lord echeggiare nella palazzina.
— Ancora un segnale? — mormorò Sandokan.
— Avanti! — comandò il caporale. — Il pirata è intorno alla casa.
I soldati si accostarono lentamente, gettando sguardi inquieti per ogni dove. Sandokan misurò collo sguardo la distanza, si rizzò sulle ginocchia, poi con un salto si scagliò addosso ai nemici.
Spaccare il cranio al caporale e sparire in mezzo ai cespugli vicini fu l'affare di un solo momento.
| |
Marianna Sandokan
|