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      — Mi conosci? — gli chiese Sandokan.
      — S์.
      — Dove mi hai veduto?
      — Nella villa di lord Guillonk.
      — Sarai stupito di vedermi qui.
      — ศ vero. Vi facevo ancora a Labuan e giเ nelle mani dei miei camerati.
      — C'eri anche tu fra quelli che mi davano la caccia?
      Il soldato non rispose; poi crollando il capo disse:
      — La ่ finita per me ่ vero signor pirata?
      — La tua vita dipende dalle tue risposte — rispose Sandokan.
      — Chi pu๒ fidarsi della parola d'un uomo che assassina la gente come se bevesse un bicchierino di gin o di brandy?
      Un lampo di collera brill๒ negli occhi della Tigre della Malesia.
      — Tu mentisci, cane!...
      — Come volete — rispose il caporale.
      — E parlerai.
      — Hum!...
      — Bada!... Ho dei kriss che tagliano un corpo in mille pezzi; ho delle tenaglie roventi per strappare la carne brano a brano; ho del piombo liquefatto da versarti sulle ferite o da far inghiottire ai ricalcitranti. Tu parlerai o ti far๒ soffrire tanto da invocare la morte come una liberazione.
      L'inglese impallid์, ma invece di aprire le labbra se le chiuse fra i denti, come se temesse che qualche parola gli sfuggisse.
      — Ors๙, dove ti trovavi quando io ho lasciato la villa del lord?...
      — Nei boschi — rispose il soldato.
      — Cosa facevi?
      — Nulla.
      — Tu vuoi burlarti di me. Labuan ha troppo pochi soldati per mandarli a passeggiare nei boschi, senza alcun motivo — disse Sandokan.
      — Ma...
      — Parla, voglio sapere tutto.
      — Io non so nulla.
      — Ah! No? La vedremo.
      Sandokan aveva estratto il kriss e con un rapido gesto l'aveva puntato alla gola del soldato, facendo uscire una goccia di sangue.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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