Pagina (150/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Calma, fratellino mio. Pensa che siamo in due soli e che alla villa vi sono dei soldati. Aspettiamo che i prahos ritornino, poi agiremo.
      — Ma se tu sapessi cosa provo trovandomi su questa terra! — esclamò Sandokan con voce rauca.
      — Me lo immagino, ma io non posso permetterti di commettere delle pazzie che possono esserti fatali. Vuoi recarti alla villa per accertarti che Marianna vi si trova ancora?...Vi andremo, dopo però che l'uragano sarà cessato. Con questa oscurità e questa pioggia non potremmo né orientarci né trovare il fiumicello.
      «Domani, quando il sole sarà spuntato, ci metteremo in cammino. Per ora cerchiamo un rifugio.»
      — Ed io dovrò aspettare fino a domani?
      — Non mancano che tre ore all'alba.
      — Una eternità!...
      — Una miseria, Sandokan. E poi nel frattempo il mare può calmarsi, il vento diminuire di violenza ed i prahos ritornare qui.
      «Orsù, gettiamoci sotto quell'arecche dalle foglie smisurate, che ci proteggeranno meglio d'una tenda e aspettiamo che spunti l'alba.» Sandokan era indeciso a seguire il consiglio. Guardò il fedele amico sperando di risolverlo ancora a partire, poi cedette e si lasciò cadere presso il tronco dell'albero, mandando un lungo sospiro.
      La pioggia continuava a cadere con estrema violenza e sul mare l'uragano infuriava sempre tremendamente. Attraverso gli alberi, i due pirati scorgevano le onde accavallarsi rabbiosamente e scagliarsi contro la spiaggia con impeto irresistibile, frangendosi e rifrangendosi.
      Scorgendo quelle ondate, che invece di scemare sempre più ingigantivano, Yanez non potè trattenersi dal chiedersi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Sandokan Marianna Sandokan Yanez