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      — Andiamo a cercare la colazione — disse Yanez, quando si svegliò. — Spero di trovare ancora qualche ostrica colossale.
      Si spinsero verso la baia seguendo la sponda meridionale e, frugando le numerose scogliere, riuscirono a procurarsi parecchie dozzine di ostriche d'incredibile grossezza ed anche alcuni crostacei. Yanez v'aggiunse dei banani ed alcuni pombo, aranci grossi assai e molto succolenti.
      Terminata la colazione, risalirono la costa verso il settentrione sperando di scoprire qualcuno dei loro prahos, ma non ne videro alcuno veleggiare al largo.
      — La burrasca non avrà permesso loro di ridiscendere al sud — disse Yanez a Sandokan. — Il vento ha soffiato costantemente da mezzodì.
      — Pure sono inquieto assai sulla loro sorte, amico — rispose la Tigre della Malesia. — Questo ritardo mi fa nascere dei gravi timori.
      — Bah!... I nostri uomini sono marinai abilissimi.
      Durante gran parte della giornata si aggirarono per quelle spiagge, poi verso il tramonto si ricacciarono sotto i boschi per avvicinarsi alla villa di lord James Guillonk.
      — Credi tu che Marianna abbia trovato il nostro biglietto? — chiese Yanez a Sandokan.
      — Ne sono certo — rispose la Tigre.
      — Allora verrà all'appuntamento.
      — Purché sia libera.
      — Cosa vuoi dire, Sandokan.
      — Temo che lord James la sorvegli strettamente.
      — Diavolo!...
      — Noi però andremo egualmente all'appuntamento, Yanez. Il cuore mi dice che io la vedrò.
      — Bada a non commettere delle imprudenze però. Nel parco e nella villa vi saranno certamente dei soldati.
      — Di questo sono certo.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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