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      — Vorrei dormire con tutti e due gli occhi aperti. Orsù, sdraiamoci dietro a questi vasi e cerchiamo di dormire.
      Il portoghese ed il suo compagno, quantunque non si sentissero completamente tranquilli, si accomodarono alla meglio in mezzo ai rosai di Cina cercando di gustare un po' di riposo.
      Malgrado tutta la loro buona volontà, non furono capaci di chiudere gli occhi. La tema di veder comparire ancora i soldati di lord James li tenne costantemente svegliati. Anzi parecchie volte per calmare la loro crescente ansietà si alzarono e uscirono dalla serra per vedere se i loro nemici si avvicinavano. Quando spuntò l'alba gl'inglesi rovistavano ancora il parco con maggior accanimento, frugando i macchioni di bambù e di banani, i cespugli e le aiuole. Pareva che fossero sicuri di scovare, presto o tardi, i due audaci pirati che avevano commessa l'imprudenza di superare le cinte del parco. Yanez e Sandokan vedendoli lontani, approfittarono per saccheggiare una pianta di aranci che produceva delle frutta grosse come la testa d'un bambino e assai succulente, conosciute dai malesi col nome di buà kadangsa, poi tornarono a nascondersi nella stufa, dopo d'aver avuta la precauzione di cancellare accuratamente le tracce di fuliggine lasciate sul suolo.
      Quantunque la serra fosse stata ormai perlustrata, gl'inglesi potevano ritornarvi per meglio assicurarsi, alla luce del giorno, che non si nascondevano colà i due audaci pirati.
      Sandokan e Yanez, divorata la loro magra colazione, accesero le sigarette e si accomodarono fra la cenere e la fuliggine aspettando che la notte tornasse a calare per tentare la fuga.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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