— E t'inquieteresti per ciò?...
— Io?... Forse che la Tigre della Malesia ha paura di costoro?... Verranno numerosi e potentemente armati e decisi ad espugnare la mia isola, ma troveranno pane pei loro denti.
«Nel Borneo vi sono legioni di selvaggi pronti ad accorrere sotto le mie bandiere. Basterebbe che io mandassi emissari alle Romades e sulle coste della grande isola per vedere giungere delle decine di prahos.»
— Lo so, Sandokan.
— Come vedi, Yanez, io potrei, se volessi, scatenare la guerra anche sulle sponde del Borneo e rovesciare orde di selvaggi feroci su quest'aborrita isola.
— Tu però non lo farai, Sandokan.
— Perché?...
— Quando avrai rapita Marianna Guillonk tu non ti occuperai più né di Mompracem né dei suoi tigrotti. È vero fratellino?...
Sandokan non rispose. Dalle sue labbra però uscì un sospiro così potente da sembrare un lontano ruggito.
— La fanciulla è piena di energia, è una di quelle donne che non si farebbero pregare per combattere intrepidamente a fianco dell'uomo amato, ma miss Mary non diverrà mai la regina di Mompracem. E così, Sandokan?...
Anche questa volta il pirata era rimasto silenzioso. Si era preso il capo fra le mani ed i suoi occhi, animati da una cupa fiamma, guardavano nel vuoto, forse molto lontano, cercando di leggere nell'avvenire.
— Tristi giorni si preparano per Mompracem — continuò Yanez. — La formidabile isola fra pochi mesi, forse meno ancora, fra alcune settimane, avrà perduto tutto il suo prestigio e anche le sue terribili tigri. Orsù, così doveva accadere.
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