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      — Da qual parte andremo?
      — Ti confesso che non so se piegare a manca o a destra — rispose Sandokan.
      — Mi pare per๒ di vedere laggi๙ un piccolo sentiero. Le erbe lo hanno ormai ricoperto, pure spero che ci conduca fuori da questo ginepraio e...
      — Un latrato, ่ vero?
      — S์ — rispose il pirata, la cui fronte si era oscurata.
      — I cani hanno scoperto le nostre orme.
      — Cacciano a casaccio. Ascolta.
      In lontananza, in mezzo alla fitta foresta, si era udito un secondo latrato. Qualche cane era entrato nella immensa macchia vergine e cercava di raggiungere i fuggiaschi.
      — Che sia solo o seguito da degli uomini? — chiese Yanez.
      — Forse da qualche negro. Un soldato non avrebbe potuto cimentarsi fra questo caos.
      — Cosa vuoi fare?
      — Aspettare a pi่ fermo l'animale e ucciderlo.
      — Con un colpo di fucile?
      — Lo sparo ci tradirebbe, Yanez. Impugna il tuo kriss ed aspettiamo. In caso di pericolo ci arrampicheremo su questo pombo.
      Si nascosero tutti e due dietro il grosso tronco dell'albero il quale era cinto da radici e da rotang formanti una vera rete e attesero la comparsa di quell'avversario a quattro gambe.
      L'animale guadagnava via rapidamente. Si udivano a non molta distanza spostarsi dei rami e delle foglie e dei latrati sordi.
      Doveva aver di giเ scoperto le orme dei due pirati e si affrettava per impedire loro di allontanarsi. Forse, dietro a lui, a distanza vi erano degli indigeni.
      — Eccolo — disse ad un tratto Yanez.
      Un cagnaccio nero, dal pelo irto e le mascelle formidabilmente armate d'acuti denti, era comparso in mezzo ad un cespuglio.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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