Il galoppo s'avvicinava rapidamente. Ancora pochi secondi ed il cavaliere doveva comparire allo svolto del sentiero.
— Eccolo!... — mormorò Sandokan, che s'era pure imboscato assieme a Yanez. Pochi istanti dopo un cavallo, oltrepassato un macchione, si slanciava sul sentiero. Lo montava un bel giovinotto di ventidue o ventiquattro anni, il quale indossava la divisa dei sipai indiani. Pareva assai inquieto perché spronava furiosamente il cavallo, lanciando all'intorno sguardi sospettosi.
— Attento, Yanez — mormorò Sandokan.
Il cavallo, vivamente spronato, si slanciò innanzi muovendo rapidamente verso la fune.
Ad un tratto lo si vide stramazzare pesantemente al suolo agitando pazzamente le gambe.
I pirati erano lì. Prima ancora che il sipai potesse trarsi di sotto al cavallo, Sandokan gli fu addosso strappandogli la sciabola, mentre Juioko lo rovesciava al suolo puntandogli sul petto il kriss.
— Non opporre resistenza se ti preme la vita — gli disse Sandokan.
— Miserabili! — esclamò il soldato, cercando di battersi.
Juioko aiutato dagli altri pirati lo legò per bene e lo trascinò presso una folta macchia, mentre Yanez visitava il cavallo temendo che nella caduta si fosse spezzata qualche gamba.
— Per Bacco! — esclamò il buon portoghese che pareva contentissimo. — Farò una bella figura alla villa. Yanez sergente dei sipai! Ecco un grado che non mi aspettavo di certo.
Legò l'animale ad un albero e raggiunse Sandokan che stava frugando per bene il sergente.
— Nulla? — chiese.
— Nessuna carta — rispose Sandokan.
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