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      — esclamò arrossendo. — Voi... un bianco... un inglese!...
      — V'ingannate, lady Marianna, io non sono inglese, io sono Yanez!
      — Yanez, l'amico, il fratello di Sandokan! Ah signore, quale audacia entrare in questa villa! Ditemi, dov'è Sandokan? Che fa egli? Si è salvato o è ferito? Parlatemi di lui o mi farete morire.
      — Abbassate la voce, milady; le pareti possono avere degli orecchie.
      — Parlatemi di lui, valoroso amico, parlatemi del mio Sandokan.
      — Egli è vivo ancora, più vivo di prima, milady. Siamo sfuggiti all'inseguimento dei soldati senza troppa fatica e senza riportare ferite. Sandokan ora si trova imboscato sul sentiero che mena a Vittoria, pronto a rapirvi.
      — Ah! Dio mio quanto vi ringrazio di averlo protetto! — esclamò la giovanetta colle lagrime agli occhi.
      — Ascoltatemi ora, milady.
      — Parlate, mio prode amico.
      — Io sono venuto qui per decidere il lord ad abbandonare la villa e ritirarsi a Vittoria.
      — A Vittoria! Ma giunti là come mi rapirete?
      — Sandokan non aspetterà tanto, milady — disse Yanez sorridendo. — È imboscato coi suoi uomini, assalirà la scorta e vi rapirà appena fuori dalla villa.
      — E mio zio?
      — Lo risparmieremo, ve lo assicuro.
      — E mi rapirete?
      — Sì, milady.
      — E dove mi condurrà Sandokan?
      — Alla sua isola.
      Marianna chinò il capo sul petto e tacque.
      — Milady — disse Yanez con voce grave. — Non temete, Sandokan è uno di quegli uomini che sanno far felice la donna che amano. Fu uomo terribile, crudele anche, ma l'amore lo ha cambiato e vi giuro, signorina, che mai vi pentirete di essere diventata la moglie della Tigre della Malesia.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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