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      — Mi ama immensamente adunque?
      — Alla pazzia, milady.
      — Ma chi è quest'uomo? Perché tanto sangue e tante vendette? Da dove è venuto egli?
      — Ascoltatemi, milady — disse Yanez offrendole il braccio e traendola, su di un ombroso sentiero. — I più credono che Sandokan non sia che un volgare pirata, sbarcato dalle selve del Borneo, avido di sangue e di prede, ma s'ingannano: egli è di stirpe reale e non è un pirata, ma un vendicatore.
      «Aveva vent'anni quando salì sul trono di Muluder, un regno che trovasi presso le coste settentrionali del Borneo. Forte come un leone, fiero come un eroe dell'antichità, audace come una tigre, coraggioso fino alla pazzia, in poco volger di tempo vinse tutti i popoli vicini estendendo le proprie frontiere fino al regno di Varauni e al fiume Koti.
      «Quelle imprese gli furono fatali. Inglesi e olandesi, gelosi di quella nuova potenza che pareva volesse soggiogare l'intera isola, si allearono al sultano di Borneo per fiaccare l'audace guerriero.
      «L'oro dapprima e le armi più tardi finirono per squarciare il nuovo reame. Dei traditori sollevarono i vari popoli, dei sicari prezzolati spensero la madre, i fratelli e le sorelle di Sandokan; delle bande potenti invasero il regno in vari luoghi corrompendo i capi, corrompendo le truppe, saccheggiando, trucidando, commettendo atrocità inaudite.
      «Invano Sandokan lottò col furore della disperazione, battendo gli uni, schiacciando gli altri. I tradimenti lo raggiunsero nell'istesso suo palazzo, i suoi parenti caddero tutti sotto il ferro degli assassini pagati dai bianchi, ed egli in una notte di fuoco e di stragi potè a malapena salvarsi con una piccola schiera di prodi.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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