Pagina (247/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — Voi non conoscete i pirati di Mompracem, giovinotto. Se dovessimo incontrarli, non so a chi spetterebbe la vittoria.
      — Mi permettete milord di scendere nel parco?
      — Cosa volete fare?
      — Sorvegliare i preparativi dei soldati.
      — Andate, giovinotto.
      Il portoghese uscì e scese rapidamente la scala mormorando:
      — Spero di giungere in tempo per avvertire Paranoa. Sandokan preparerà una bella imboscata.
      Passò dinanzi ai soldati senza fermarsi e, orizzontandosi alla meglio, si cacciò in mezzo ad un viale che doveva condurlo nei pressi della serra. Cinque minuti dopo si trovava in mezzo al macchione di banani, là dove aveva fatto prigioniero il soldato inglese.
      Si guardò intorno per essere certo di non essere stato seguito, poi si avvicinò alla serra spingendo la porta.
      Subito vide un'ombra nera rizzarglisi dinanzi, mentre una mano gli puntava sul petto una pistola.
      — Sono io, Paranoa — disse.
      — Ah! Voi, padron Yanez.
      — Parti subito, senza arrestarti e va' ad avvertire Sandokan che noi fra qualche ora lasceremo la villa.
      — Dove dobbiamo aspettarvi?
      — Sul sentiero che conduce a Vittoria.
      — Siete in molti?
      — Una ventina.
      — Parto subito. Arrivederci presto, signor Yanez.
      Il malese si slanciò sotto il viale, scomparendo in mezzo alla fosca ombra delle piante.
      Quando Yanez tornò alla palazzina, il lord stava scendendo la scala della palazzina. Si era cinta la sciabola ed a tracolla portava una carabina.
      La scorta si teneva pronta. Si componeva di ventidue uomini, dodici bianchi e dieci indigeni e tutti armati fino ai denti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Mompracem Paranoa Paranoa Yanez Sandokan Vittoria Yanez Yanez