— Io tremo per te.
— La morte ha paura della Tigre della Malesia — rispose il pirata con suprema fierezza.
— E se quegli uomini venissero all'abbordaggio?...
— Io non li temo, mia fanciulla. I miei uomini sono tutti valorosi, sono vere tigri, pronte a morire pel loro capo e per te. Vengano pure all'abbordaggio i tuoi compatrioti!... Noi li stermineremo e li cacceremo tutti in mare.
— Ti credo, mio valoroso campione, pure io ho paura. Essi ti odiano, Sandokan, e per prenderti sarebbero capaci di tentare qualunque pazzia. Guardati da loro, mio prode amico, perché hanno giurato di ucciderti.
— Uccidermi!... — esclamò Sandokan, quasi con dispregio. — Essi uccidere la Tigre della Malesia!... Si provino, se l'osano.
«Mi sembra di essere ora diventato tanto possente, da arrestare colle mie mani, le palle delle loro artiglierie.
«No, non temere per me, fanciulla mia. Vado a punire l'insolente che viene a sfidarmi, poi tornerò da te.»
— Io intanto pregherò per te, mio valoroso Sandokan.
Il pirata la guardò per alcuni istanti con profonda ammirazione, le prese poi il capo fra le mani e le sfiorò colle labbra i capelli.
— Ed ora — disse poi, alzandosi fieramente. — A noi due, maledetto vascello che vieni a turbare la mia felicità!...
— Mio Dio, proteggilo — mormorò la giovanetta, cadendo in ginocchio. L'equipaggio del praho, svegliato dal grido d'allarme di Yanez, e dalla prima cannonata, era salito precipitosamente in coperta pronto alla lotta. Scorgendo il legno a così breve distanza, i pirati si gettarono bravamente sui cannoni e sulle spingarde per rispondere alla provocazione dell'incrociatore.
| |
Tigre Malesia Sandokan Sandokan Tigre Malesia Sandokan Dio Yanez
|