Il piroscafo, colpito gravemente, s'inchinò sul fianco lacerato, poi si mise a girare su se stesso sotto le battute dell'altra ruota la quale mordeva ancora le acque.
— Viva la Tigre! — urlarono i pirati gettandosi sui cannoni.
— Marianna! Marianna! — esclamò Sandokan mentre il piroscafo rovesciato sul fianco squarciato, imbarcava acqua a tonnellate.
La giovanetta a quella chiamata comparve sul ponte. Sandokan la prese fra le braccia, la sollevò fino alla murata e mostrandola all'equipaggio del piroscafo tuonò:
— Ecco mia moglie!
Poi mentre i pirati scagliavano sul vascello un uragano di mitraglia, il praho virava di bordo allontanandosi rapidamente verso l'ovest.
A MOMPRACEMPunito il legno nemico, il quale aveva dovuto fermarsi per riparare i gravissimi danni causatigli dalla granata, così destramente lanciata da Sandokan, il praho coperto dalle sue immense vele si era subito allontanato, con quella velocità che è propria di quel genere di legni i quali sfidano i più celeri clippers della marina dei due mondi. Marianna, affranta da tante emozioni, si era nuovamente ritirata nella graziosa cabina e anche buona parte dell'equipaggio aveva lasciata la coperta non essendo il legno minacciato da alcun pericolo, almeno pel momento. Yanez e Sandokan però non avevano lasciato il ponte. Seduti sul coronamento di poppa discorrevano fra di loro, guardando di quando in quando verso l'est, dove scorgevasi ancora un sottile pennacchio di fumo.
— Quel piroscafo avrà molto da fare a trascinarsi fino a Vittoria — diceva Yanez.
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