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      — La bomba lo ha conciato così gravemente, da rendergli impossibile ogni tentativo di inseguimento.
      «Credi tu che ce l'abbia mandato dietro lord Guillonk
      — No, Yanez — rispose Sandokan. — Al lord sarebbe mancato il tempo di accorrere a Vittoria e di avvertire il governatore di ciò che era accaduto.
      «Quel legno però doveva cercarci forse da qualche giorno. Ormai nell'isola si doveva sapere che noi eravamo sbarcati.»
      — Credi tu che il lord ci lascerà tranquilli?...
      — Dubito molto, Yanez. Io conosco quell'uomo e so quanto è tenace e vendicativo. Noi dobbiamo aspettarci, e presto, un formidabile assalto.
      — Che venga ad assalirci nella nostra isola?...
      — Ne sono certo, Yanez. Lord James gode molta influenza e per di più so che è ricchissimo. A lui sarà quindi facile noleggiare tutti i legni che sono disponibili, arruolare marinai ed avere l'aiuto del governatore. Fra breve noi vedremo comparire dinanzi a Mompracem una flottiglia, lo vedrai.
      — E noi cosa faremo?
      — Daremo la nostra ultima battaglia.
      — L'ultima?... Perché dici così, Sandokan?
      — Perché Mompracem perderà poi i suoi capi — disse la Tigre della Malesia con un sospiro. — La mia carriera sta per finire, Yanez. Questo mare, teatro delle mie imprese, non vedrà più i prahos della Tigre a solcare le sue onde.
      — Ah! Sandokan...
      — Cosa vuoi, Yanez: così è scritto. L'amore della fanciulla dai capelli d'oro doveva spegnere il pirata di Mompracem.
      «È triste, immensamente triste, mio buon Yanez, dover dare un addio e per sempre a questi luoghi e dover perdere la fama e la potenza, eppure dovrò rassegnarmi.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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