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      Aspetta che noi siamo giunti e vedrai quali lavori noi intraprenderemo per non farci schiacciare dalla flottiglia che manderà contro di noi.
      «Renderemo il villaggio talmente forte da poter resistere al più terribile bombardamento.
      «La Tigre non è ancora domata e ruggirà forte ancora e getterà lo sgomento nelle file nemiche.»
      — E se dovessimo venire oppressi dal numero? Tu sai, Sandokan, che gli olandesi sono alleati degl'inglesi nella repressione della pirateria. Le due flotte potrebbero unirsi per dare a Mompracem il colpo mortale.
      — Se dovessi vedermi vinto, darò fuoco alle polveri e salteremo tutti, assieme al nostro villaggio ed ai nostri prahos.
      «Non potrei rassegnarmi alla perdita della fanciulla. Piuttosto di vedermela rapire preferisco la morte mia e sua.»
      — Speriamo che ciò non succeda, Sandokan.
      La Tigre della Malesia chinò il capo sul petto e sospirò, poi, dopo qualche istante di silenzio, disse:
      — Eppure ho un triste presentimento.
      — Quale? — chiese Yanez con ansietà.
      Sandokan non rispose. Abbandonò il portoghese e si appoggiò sulla murata di prua esponendo l'ardente viso alla brezza notturna.
      Era inquieto: profonde rughe solcavano la sua fronte e di tratto in tratto dei sospiri gli uscivano dalle labbra.
      — Fatalità!... E tutto per quella creatura celeste — mormorò. — Per lei dovrò perdere tutto, tutto, perfino questo mare che chiamavo mio e consideravo come sangue delle mie vene! Diverrà di loro; di quegli uomini che da dodici anni combatto senza posa, senza tregua, di quegli uomini che mi hanno precipitato dai gradini d'un trono nel fango, che mi hanno ucciso madre, fratelli, sorelle!


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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