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      — Oh! — esclamò egli. — Abbiamo un altro incrociatore in vista? Che io sappia non ci sono vulcani in questo tratto di mare.
      Si armò di un cannocchiale e si arrampicò fino sulla cima dell'albero di maestra, scrutando con profonda attenzione quel fumo che allora erasi considerevolmente avvicinato. Quando ridiscese la sua fronte era annuvolata.
      — Cos'hai, Yanez? — chiese Sandokan che era tornato in coperta.
      — Ho scoperta una cannoniera, fratellino mio.
      — Poco di male.
      — Lo so che non si arrischierà di attaccarci, essendo quei legni armati usualmente di un solo cannone, ma sono inquieto per altro motivo.
      — Quale mai?
      — Quel legno viene dall'est e forse da Mompracem.
      — Oh!...
      — Non vorrei che durante la nostra assenza una flotta nemica avesse bombardato il nostro nido.
      — Mompracem bombardata? — chiese una voce argentina dietro di loro. Sandokan si volse rapidamente e si trovò dinanzi a Marianna.
      — Ah! Sei tu, amica mia! — esclamò egli. — Ti credevo ancora addormentata.
      — Mi sono alzata or ora, ma voi di cosa parlavate? Forse che un nuovo pericolo ci minaccia?
      — No, Marianna — rispose Sandokan. — Siamo però inquieti nel vedere una cannoniera che viene dall'occidente ossia dalla parte di Mompracem.
      — Temi che abbia cannoneggiato il tuo villaggio?
      — Sì, ma non sola; una scarica dei nostri cannoni sarebbe bastata per affondarla,
      — Aho! — esclamò Yanez, facendo due passi innanzi.
      — Cosa vedi?
      — La cannoniera ci ha scorti e vira di bordo dirigendosi verso di noi.
      — Verrà a spiarci — disse Sandokan.
      Infatti il pirata non si era ingannato.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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