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      In mezzo alle tenebre erano improvvisamente apparsi due punti luminosi, i quali correvano addosso alla flottiglia con cupo fragore.
      — Gli incrociatori!... — gridò una voce. — Attenti amici!
      Sandokan che si era seduto a poppa cogli occhi fissi sull'isola che scompariva lentamente fra le tenebre, si alzò gettando un vero ruggito.
      — Ancora il nemico! — esclamò egli con intraducibile accento e serrandosi al petto la fanciulla che stavagli presso. — Anche in mare, maledetti venite a inseguirmi? Tigrotti, ecco i leoni che ci corrono addosso! Su tutti colle armi in pugno!
      Non ci voleva di più per animare i pirati che ardevano di vendetta e che già si illudevano, con un combattimento disperato, di riacquistare la perduta isola. Tutti brandirono le armi pronti a montare all'abbordaggio al comando dei capi.
      — Marianna — disse Sandokan volgendosi verso la giovanetta, che guardava con terrore quei due punti luminosi scintillanti fra le tenebre. — Nella tua cabina, anima mia!
      — Gran Dio, siamo perduti! — mormorò ella.
      — Non ancora; le tigri di Mompracem hanno sete di sangue.
      — Forse sono due poderosi incrociatori, Sandokan?
      — Fossero anche montati da mille uomini noi li abborderemo.
      — Non tentare un nuovo combattimento, mio prode amico. Forse quei due legni non ci hanno ancora scorti e si potrebbe ingannarli.
      — È vero, lady Marianna — disse uno dei capi malesi. — Ci cercano, di questo sono certo, ma dubito assai che ci abbiano veduti.
      «La notte è oscura e non abbiamo alcun fanale acceso a bordo, quindi è impossibile che si siano di già accorti della nostra presenza.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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