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      Ascoltatemi: ponete qui Mompracem e là Marianna ed io abbandonerò la prima per la seconda. Datemi la libertà colla condizione di non riveder più mai quella fanciulla e mi vedreste rifiutarla.
      «Cosa volete di più?
      «Guardate! Io sono disarmato, quasi solo, eppure se avessi la più piccola speranza di poter salvare Marianna, mi sentirei capace di qualsiasi sforzo, anche di aprire i fianchi di questo vascello per mandarvi tutti in fondo al mare!»
      — Siamo più numerosi di quello che credete — disse il tenente con un sorriso d'incredulità. — Sappiamo quanto valete e di che cosa sareste capace ed abbiamo prese le nostre precauzioni per rendervi impotente.
      «Non tentate quindi nulla; tutto sarebbe inutile. Una palla di fucile può uccidere l'uomo più coraggioso del mondo.»
      — La preferirei alla morte che mi attende a Labuan — disse Sandokan con cupa disperazione.
      — Vi credo, Tigre della Malesia.
      — Ma noi non siamo ancora a Labuan e potrebbe succedere qualche cosa prima di giungervi.
      — Cosa volete dire? — chiese il tenente guardandolo con una certa apprensione. — Pensereste a suicidarvi?
      — Cosa importerebbe a voi? Che io muoia in un modo o nell'altro, il risultato sarebbe identico.
      — Forse non ve lo impedirei — disse il tenente. — Vi confesso che mi rincrescerebbe assai vedervi appiccare.
      Sandokan stette un momento silenzioso, guardando fisso fisso il tenente come se dubitasse della verità di quelle parole, poi chiese:
      — Non vi opporreste voi se mi suicidassi?
      — No — rispose il tenente. — Ad un valoroso come voi, non negherei un simile favore.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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