Pagina (320/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I due nuotatori, per non consumare le loro forze cotanto preziose in quel terribile frangente, procedevano lentamente a breve distanza l'uno dall'altro, cercando con avidità sull'oscura superficie una vela.
      Di quando in quando Sandokan si arrestava per volgersi verso oriente come se cercasse di scorgere ancora i fanali del piroscafo, poi proseguiva la via emettendo dei profondi sospiri. Avevano già percorso un buon miglio e già cominciavano a sbarazzarsi delle vesti per essere più liberi nei movimenti, quando Juioko urtò in un oggetto che cedette.
      — Un pescecane! — esclamò egli rabbrividendo e levando il pugnale.
      — Dove? — chiese Sandokan.
      — Ma... no, non è uno squalo! — riprese il dayako. — Mi sembra un gavitello.
      — E un salvagente gettato da Marianna! — esclamò Sandokan. — Ah! divina fanciulla!...
      — Speriamo che non sia solo.
      — Cerchiamo, amico mio.
      Si misero a nuotare all'ingiro cercando dovunque, e riuscirono, dopo pochi minuti, a trovare l'altro che non erasi troppo allontanato dal primo.
      — Ecco una fortuna che non mi aspettavo — disse Juioko, con tono allegro.
      — Dove ci dirigeremo ora?
      — La corvetta veniva dal nord-ovest, credo dunque che sarà in quella direzione che potremo trovare Yanez.
      — Lo incontreremo poi?
      — Lo spero — rispose Sandokan.
      — Ci saranno però necessarie parecchie ore. Il vento è debole ed il praho del signor Yanez non deve camminare molto.
      — Cosa importa? Pur di trovarlo, rimarrei in acqua anche ventiquattro ore — disse Sandokan.
      — E non pensate ai pescicani, capitano?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





Sandokan Juioko Sandokan Marianna Sandokan Juioko Yanez Sandokan Yanez Sandokan