— Noi siamo sempre sulle tracce del piroscafo, è vero? — chiese Sandokan, che senza sapere il perché si sentiva agitato.
— Sempre — rispose il portoghese.
— Ah! se fosse...
— Che cosa?
Sandokan invece di rispondere estrasse il kriss e con un colpo rapido sventrò la scatola. Tosto nell'interno si scorse una carta un po' umida sì, ma sulla quale si rivelavano nettamente alcune righe di una calligrafia fina ed elegante.
— Yanez!... Yanez!... — balbettò Sandokan con voce tremante.
— Leggi, fratellino mio, leggi!
— Mi pare di essere diventato cieco...
Il portoghese gli tolse la carta e lesse:
Aiuto! Mi trasportano alle Tre Isole dove mi raggiungerà mio zio per condurmi a Sarawack.
MariannaSandokan nell'udire quelle parole emise un urlo di belva ferita. Alzò il braccio cacciandosi le mani nei capelli che si strappò con furore e vacillò come se fosse stato colpito da una palla.
— Perduta!... perduta!... Il lord?... — esclamò.
Yanez e i pirati lo avevano circondato e lo guardavano con ansietà, con profonda commozione. Pareva che soffrissero le medesime pene che dilaniavano il cuore di quello sventurato.
— Sandokan! — esclamò il portoghese. — Noi la salveremo, te lo giuro, dovessimo abbordare il legno del lord o assalire Sarawack e James Brooke che la governa.
La Tigre, un istante prima abbattuta da quel fiero dolore, scattò in piedi col viso contraffatto e gli occhi in fiamme.
— Tigri di Mompracem! — tuonò egli. — Abbiamo dei nemici da esterminare e la nostra Regina da salvare. Tutti alle Tre Isole!
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