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      — La salveremo o morremo tutti.
      — Grazie amici; ai vostri posti di combattimento ora, e sugli alberi piegate le bandiere del sultano.
      Innalzati i vessilli, i tre prahos si diressero verso la prima isola e più precisamente verso una piccola baia in fondo alla quale si vedeva confusamente una massa nera sormontata da un pennacchio di fumo.
      — Yanez, — disse Sandokan, — preparati che fra un'ora saremo alla baia.
      — È presto fatto — rispose il portoghese, che scomparve sotto il ponte.
      I prahos continuavano intanto ad avanzare colle vele terzarolate e la gran bandiera del sultano di Varauni sulla cima dell'albero di maestra. I cannoni erano preparati, le spingarde pure e i pirati tenevano le armi sotto mano, pronti a slanciarsi all'abbordaggio.
      Sandokan, da prua, spiava attentamente l'incrociatore che diventava di minuto in minuto più visibile e che pareva fosse ancorato, quantunque avesse la macchina ancora accesa. Si sarebbe detto che il formidabile pirata cercava, colla potenza del suo sguardo, di scoprire la sua adorata Marianna. Profondi sospiri gli irrompevano di tratto in tratto dall'ampio petto, la sua fronte si annuvolava e le sue mani tormentavano impazientemente l'impugnatura della scimitarra.
      Poi il suo sguardo, che brillava d'un vivo fuoco, percorreva il mare che circondava le Tre Isole come se cercasse di scoprire qualche cosa. Senza dubbio temeva di venir sorpreso dal lord nel furore della battaglia e preso alle spalle. Il cronometro di bordo segnava mezzodì quando i tre prahos giungevano all'imboccatura della baia.


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Le Tigri di Mompracem
di Emilio Salgari
pagine 343

   





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