E quando pur anche ogni mia cosa, o perduta, o fattami d'amica contraria, or rimanessemi intera, io nondimeno ad ogni improvviso mio danno avrei implorato soccorso da voi, o Padri Coscritti; che, attesa dell'imperio vostro l'ampiezza, a voi d'ogni dritto si aspetta difensori mostrarvi, d'ogni affronto vendicatori. Ma io ora esule, solo, ramingo, necessitoso, quali altri invocare, presso quali altri ricoverarmi? presso forse a quei popoli, o presso a quei Re, che tutti, per esser io d'una stirpe ai Romani ognora alleata, d'inimicarmi non cessano? Appo quai genti Affricane fuggirmi posso io, dove ad ogni passo i terribili vestigj dell'armi degli avi miei non ritrovi? o sentiranno pietà di me forse coloro, che gl'inimici pur furon di voi? Massinissa inculcavaci ognora, di ossequiare i Romani, di non aver altri socj, altri amici, altri alleati, nè altro sostegno; e, dove l'imperio lor soggiacesse all'avversa fortuna, di rovinar con i Romani noi pure. Ma, per la virtù vostra, e pel voler degli Dei, grandi siete; e prospera, a voi la sorte obbedisce: tanto più facil v'è quindi, il vendicar gli alleati. Temo soltanto, che occultamente Giugurta guadagnati siasi alcuni suffragj in mio disfavore: molti ne sento in Senato mormorando aggirarsi, ed all'opra indefessi andarvi ad uno ad uno stancando e sollecitando, perchè nulla voi leggermente risolviate, assente l'una delle parti: li sento per anco tacciar d'impostura la mia non necessaria evasione dal regno. Deh, pure un giorno vedessi quell'empio che a tanto mi astrinse, a simigliante impostura sforzato! deh, venga quel giorno, in cui i Romani, o in loro difetto gli Dei, onorando d'uno sguardo le umane miserie, chi gode e trionfa delle proprie scelleratezze, chi impunito sen va della empietà verso il padre, della uccision d'un fratello, e della rovina dell'altro, quegli infra crudeli tormenti ne paghi gravissimo il fio!
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