Così la bassa Affrica quasi tutta caduta in poter dei Numidi, i vinti presero cittadinanza e nome dai vincitori.
XIX.
I Fenicj dappoi, parte per disgravarsi dei soverchj abitanti, parte per allargare l'imperio, indussero la loro plebe e gli amatori di nuove cose ad andar fondando colonie su le spiagge del mare Affricano. Sorsero, infra molt'altre, Ippóna, Lepti, Adruméto; le quali, assai in breve ampliate, riuscirono le une di ajuto, le altre di lustro ai lor fondatori. Di Cartagine non imprendo a parlare; meglio stimando il tacerne, che il compendiarne la storia. Incalzandomi dunque la prefissa brevità, dico; che presso Catabátmon, confin dell'Egitto coll'Affrica, la prima colonia marittima è Ciréne, indi Teréone, poi Lepti fra le due Sirti; in ultimo, le Are Filene; luogo che verso l'Egitto fu sempre l'estremo confine del Punico imperio. Il rimanente, dalle Are Filene sino alla Mauritania, signoreggiato è dai Numidi. I Mauri, stanno a rimpetto della Spagna. Dietro ai Numidi vivono i Getuli, rozzi, poveri, e vagabondi. Più addentro, stanno gli Etíopi; quindi è la zona infuocata. Quando Roma ruppe guerra a Giugurta, ella reggeva per via di magistrati molti dei Punici borghi, ed i confini sopra Cartagine nuovamente conquistati. Il più dei Getuli, e i Numidi sino al fiume Melucca, obbedivano a Giugurta; i Mauri tutti, al Re Bocco, il quale noi appena di nome conoscea; nè in pace nè in guerra a noi fin allora era noto egli stesso. Ora, quanto dell'Affrica e de' suoi popoli all'uopo mio richiedessi, ho individuato abbastanza.
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