[8] In Europa la costituzione di grandi Stati nazionali aveva dato il crollo al medio evo, spezzando e rendendo impossibile quella universale unità che l’età di mezzo aveva in parte conseguita, in parte sognata. Luigi XI e Ferdinando il cattolico avevano compiuta l’opera nazionale, facendo della Francia e della Spagna due grandi e potenti nazioni. L’Impero si andava restringendo nei confini della Germania, ove la lotta per conseguire la corona imperiale teneva agitate tutte le potenze europee, e quando essa rifulse sul capo di Carlo V, il sole bensì non tramontava mai nei suoi regni, ma le lotte della Riforma ne affievolivano lo splendore. L’Inghilterra con Enrico VIII separavasi dal cattolicesimo. Il Turco audace e intraprendente portava i suoi eserciti fin sotto le mura di Vienna. Il Papato rinunciava ad ogni pretensione di dominio universale, ma sentiva urgente la necessità di costituirsi un vero e sicuro dominio temporale; mentre i molti tiranni d’Italia mantenevano divisa la patria, coll’unico scopo personale di restare sui loro deboli troni.
La costituzione degli eserciti, la riforma delle armi, cominciarono a dare un nuovo indirizzo e sistema alla guerra e a piantare gli elementi della organizzazione economica degli Stati.
I viaggi e le scoperte marittime empivano il mondo di meraviglia, mutavano le vie dei traffici, inauguravano il sistema coloniale, spostando i centri del movimento commerciale e modificando i pubblici valori. La diffusione della stampa dilagava le umane cognizioni favorendone lo incremento, e faceva balenare quella nuova potenza che si manifestò nei secoli successivi, portando la opinione pubblica a elemento di Stato.
| |
I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
|
|
In Europa Stati Ferdinando Francia Spagna Impero Germania Carlo V Riforma Inghilterra Enrico VIII Turco Vienna Papato Italia Stati Stato
|