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      I grandi rivolgimenti di questo periodo, che apre la età moderna, furono: nell’ordine politico, la unificazione e formazione di grandi Stati nazionali che si sostituirono agli antichi Stati feudali — nell’ordine intellettuale la sostituzione della cultura umanistica alla scolastica e teologica — nell’ordine religioso, la Riforma — e nell’ordine economico, le grandi navigazioni e scoperte.
      Periodo veramente grande per la tendenza universale a emanciparsi dal passato nelle idee, nelle credenze, nelle istituzioni, nei costumi, nei commerci, nelle aspirazioni, e in cui si piantarono questioni che misero sottosopra l’Europa nei secoli successivi; periodo in cui grandi capitani e grandi artisti resero gloriosa l’Italia, benché dilaniata da tirannie locali e da cupidigie straniere; periodo che si apre con Cristoforo Colombo e si chiude con Martino Lutero.
     
      Venezia era già entrata nella seconda êra della sua storia, in cui, da una serie di avviluppamenti politici per le conquiste di terraferma, si trovò trascinata fra gli intrighi della politica italiana, perdendo il suo particolare carattere di potenza marittima, alla quale aveano già dato il crollo la caduta di Costantinopoli [9] nelle mani dei turchi e la scoperta delle nuove vie che le sviarono il commercio mondiale. Le gelosie degli Stati vicini, che temevano Venezia tendesse a divenire una grande potenza continentale, le scemarono dapprima i soccorsi contro l’irruenza ottomana, poi originarono quella lega famosa che per poco non l’annientò.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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