Suo figlio Angelo aumentò lo Stato, per cui troviamo i Sanuto duchi di Naxos e di Andros e signori di Milo(7). Ma questo ramo della famiglia si staccò da quelli di Venezia, pur conservando con essi amichevoli rapporti, e forse tuttora ne esistono discendenti nelle isole dell’Arcipelago greco, mentre sono estinti i rami di Venezia.
In Venezia fin dal secolo XIII i Sanuto erano divisi in parecchie famiglie; a San Matteo di Rialto, probabilmente il ramo principale, a San Tomà, a S. Samuele, a S. Severo e a San Giacomo dell’Orio(8). Marino Sanuto detto Torsello, autore del Liber Secretorum Fidelium Crucis, apparteneva al ramo di S. Severo, come Livio Sanuto il geografo dell’Asia; il nostro Marino a quello di S. Giacomo dell’Orio.
Non potendo prestar fede allo Zabarella, che non si perita di congiungere Candiano Tommaso presunto capo stipite della famiglia Sanuto, senatore padovano e console di Rialto(9) alla gente Livia cui apparteneva lo storico romano Tito Livio; né al Cappellari(10) che segue lo Zabarella, e neppure allo stesso Barbaro(11) le cui genealogie, esatte pei tempi a lui vicini non possono accettarsi senza critica pei tempi anteriori; abbiamo voluto formare, per il nostro Marino, una ristretta ma sicura genealogia, componendo la tavola seguente, colla scorta degli atti ufficiali esistenti nel R. Archivio di Stato, delle memorie autografe, dei Diarii e del testamento dello stesso Sanuto, aggiungendovi particolari notizie di quei membri della famiglia dei quali ci occorrerà discorrere nella presente Prefazione.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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