Si conosceva l’esistenza di questo Itinerario da un cenno dell’autore nella sopra accennata lettera da lui annessa ai suoi Commentari della guerra di Ferrara(18), dove dice che «se vedrò che questa mia lucubrazione (i Commentarii) da voi sarà laudata, altre operette mie, con l’ajuto divino, vederete, cioè l’Itinerario con li Syndici di Terraferma, dove sono descripte tutte le città e castella de la Signoria nostra da terra — dedicato a Marco Sanuto mio cusino — ecc.».
E più oltre negli stessi Commentarii:
«Ogni anno erano già per metodo destinati alla revisione dei conti li tre Auditori nuovi alle scripture, con autorità grandissima; sindici per tutta la Terraferma et deputati per le terre del mare. Posso io stesso attestarlo, perché nell’anno precorso io fui con Marco Sanuto et suoi compagni in Terraferma, nella quale circostantia descrissi il sito e la condizione di tutto quello che ho veduto, estendendo la description in un libro chiamato Itinerario»(19).
[19] Ma fu soltanto alla metà del secolo scorso che Rawdon Brown, venuto a conoscere a mezzo di Tommaso Gar che nella biblioteca della Università di Padova si trovava il manoscritto autografo dell’Itinerario(20), lo pubblicava coi tipi del Seminario di Padova nel 1847; e successivamente, nel 1881 in Venezia coi tipi Visentini, Rinaldo Fulin stampava il primo abbozzo di questo Itinerario traendolo dal frammento esistente in un codice della Marciana(21).
Ambedue questi manoscritti sono autografi.
L’Itinerario pubblicato dal Brown è più completo e corretto.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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