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      Andò anche a Chioggia deputato ad incontrare i veneti oratori Zorzi e Michiel che per la via del Po ritornavano di Francia; durante il tragitto a Venezia ricavò da essi notizie importantissime di quel regno, le quali minutamente registrò nei Diarii(129).
      In questo periodo e precisamente il 22 giugno 1500(130) troviamo come fosse anche apprezzato il suo talento e il suo gusto per le arti belle, essendo stato chiamato a giudicare di alcune fusioni in bronzo fatte da Sigismondo Alberghetti, celebre fonditore di artiglierie, e da Alessandro Leopardi, il famoso autore della statua equestre del Colleoni e dei pili degli stendardi in piazza S. Marco. Ma se molta era la intelligenza, anche in arte, del Sanuto, pare che altrettanta non fosse la sua passione per le cose artistiche, perché scriveva più tardi che, chiamato a giudicare di un bellissimo arazzo di Andrea Falier che costava ducati 350 e potea venderlo per 1200 e non volle, «è cosa bellissima et di gran precio, ma io voria più presto li danari che il razo(131)».
      Fino dal principio della sua carriera politica, cominciò ad incontrare difficoltà e opposizioni, delle quali si rammaricava bensì, ma coll’animo sereno di chi sente, e giustamente, di sé.
      Proposto di mandarlo a Rimini a invitare quel Signore e condurlo in campo, non fu inviato per risparmio di spesa!(132) — proposto Avogador, non riuscì eletto [48] «a la barba di chi se faticha come ho fato io», e proposto Auditor nuovo, non passò la sua nomina «sichè tuto el lavoro ho fato in quest’anno et le fatiche fo perso.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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