»(187).
Molti voti erano per lui, il doge lo assicurava che sarebbe stato eletto(188), ma non riuscì neppure in una seconda ballottazione il 30 marzo del 1516(189).
Pochi giorni dopo, il 23 aprile
«accidit una fortuna, che io Marin Sanuto, per mia sorte, fui nominato(190), provveditor sopra i Dazii, contro il mio voler, che è assai infimo officio — et più contro il mio voler andai ad offerir ducati 400 ad imprestedo, che mai non doveva andar, considerando non esser stà tolto Avogador»(191). Malgrado l’offerta non riuscì eletto perché gli venne preferito Lodovico Michiel che aveva prestato soltanto ducati 200. Per cui notava più innanzi: «La terra è ingrata, cussì se usa a li tempi presenti, sichè le cosse di la terra nostra bisogna tuor come le vanno, et nil mirum se io Marin Sanuto che con tanta fadiga za anni 24 scrivo le historie di questa terra, havermi operato sette volte in Collegio e in altri magistrati et rezimenti, haver fato una Biblioteca di libri 2800, in la qual ho speso ducati 2000 e più, esser nato di la famiglia che son, et fiol de uno che è sepulto a Roma morto orator di questa Repubblica, haver parlato tre volte in Gran Consejo, et tamen son caduto Avogador: si che le Repubbliche fanno di queste»(192).
Alla sua biblioteca il Sanuto consacrò grandi cure. Non badò a fatiche per raccogliere e trascrivere quanto potesse giovare alla sua cultura e ai suoi lavori; né badò a spese per fare acquisto di codici rari, di manoscritti e di libri, riuscendo a formarsi una libreria di parecchie migliaia di volumi, che era la più importante fra le private di Venezia, conosciuta ed apprezzata in Italia ed all’estero.
| |
I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
|
|
Marin Sanuto Dazii Avogador Lodovico Michiel Marin Sanuto Collegio Biblioteca Roma Repubblica Gran Consejo Avogador Repubbliche Sanuto Venezia Italia
|