.., ma questo rimaner per tutto el Consejo è stato più honorifico. Idio sia ringraziato, che sa il mio cuor tutto a beneficio di la Republica nostra e mia cara Patria»(309).
Approfittò il Sanuto di questo intervallo di tempo, in cui rimase estraneo ai pubblici ufficj, per dedicarsi con maggiore attività ai suoi Diarii, e per dar termine anche ad un Repertorio e ad un Sommario di storia veneta che aveva incominciati qualche anno prima e dei quali è il luogo qui di dare qualche notizia.
L’ab. Morelli nei suoi Zibaldoni(310) fa cenno di un codice cart. del sec. XVI, esistente prima nella libreria di Amedeo Svajer e poi nella Marciana(311), che comincia con queste parole di Marino Sanuto:
«Havendo scritto le Historie et Croniche Venete ab urbe condita fino a la venuta in Italia di Carlo re di Franza, che fu ne l’anno 1494, et dedutta l’opera in tre volumi, molto copiosa, et aggionteli più cosse che ne le altre Croniche non vi sono; volendo poi sequitare la mia grande Historia da la venuta di Carlo fino a la creazione di questo serenissimo Principe nostro D. Andrea Gritti et forse de lì anderò scrivendo: mi ha parso, nel tempo di qualche egritudine mia, per non star in ocio, far uno compendioso Repertorio di esse Croniche, zoè tute le cosse, che la cità di Venexia, patria mia carissima, in diversi tempi, poiché venne in qualche accrescimento, ha fato et operato con tutti li Potentati de Italia et ancora fuori de Italia, ponendovi li anni et soto che Doxe, per il che si vederà, distincte ma brieve, quelo si vorà trar, senza volgere molte carte.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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