Accetto ancho le proferte che V. M. me fa ne le sue humane letere, ma de questo et d’ogni altra cosa me reservo a parlar a bocca con lei, a la quale me profero et raccomando.
De Padua alli 23 di settembre 1531.
el molto de V. M.
Petro Bembo.
Intanto dai Capi del Consiglio de’ Dieci, veniva emesso il seguente decreto:(418)
«1531 die 26 Septembris.
Havendo lo Illustrissimo Consiglio de’ Dieci dato carico al Nobil Homo ser Marin Sanuto di far il Diario delle cose che occorrono e seguir la Istoria che compone in lingua volgare, li infrascritti signori Capi del predetto Illustrissimo Consiglio comandano a voi prudente Secretario del Collegio, Lodovico Spinelli, che tiene le lettere che vengono da fuori: che dobbiate mostrare al detto ser Marin Sanuto quelle lettere che sono di avisi di nuove occorrenti in diverse parti del Mondo, siccome di giorno in giorno veniranno da oratori over rettori nostri, dappoiché saranno lette in Pregadi, e quelle non siano comandate particolarmente che siano tenute secrete, a ciò possa comporre dicto diario fondatamente.
Petrus Tronus
}
Bernardus Superantius
Cap. Ill.i Cons.i X virorum.
Jacobus Cornelius
J. Caroldus, secr.»
Non si sa se il Sanuto, che godette per soli tre anni la provisione dei 150 ducati, abbia accomodato in vita, coi suoi Diarii, l’astuto prelato. Certo è che dopo la sua morte, pervenuti i Diarii nella Cancelleria del Consiglio dei X furono [100] posti a disposizione del Bembo che se ne valse largamente, guardandosi bene dal citare la fonte preziosa alla quale attingeva(419).
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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