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      Item diebo aver da tutti tre mij fradelli per spexe ho fato nel fabrichar la caxa dove habbito, como apar per li mei libri, di le qual lhoro die pagar le so parte; et a questo son certo non dirano altro, che io ho spexo di la mia dota, et è raxon mi refazino.
      Item con Lunardo mio fradello ho da contar con lui di quello l’ha scosso, di le caxe da san Simion, fo di nostra madre, da poi la sua morte in qua, e meter a conto la mia parte dil fito di la caxa l’habita al presente, et di questo sarà pocha faticha a contar insieme.
      Item, dechiaro dover haver da sier Zuan Malipiero fo de miss. Polo, fo nostro cugnado, da poi la sua morte per conto di do terzi di dota, ducati 2000, per [106] Sanuda fo nostra sorella, li qual lassò a Lunardo et mi, da poi la morte dil prefato suo marido.
      Item diebo aver la mità di ducati 250, che una Lugretia Malipiero fo de miss. Domenego lassò ala prefata Sanuda, et altri danari conditionati che avè di beni de nostra madre, che poi la morte di essa Sanuda vien a nui fradelli: l’è vero si ha a bater ducati 200 ne lassò a nui fradelli, et li havemo hauti, et ducati 60 lassò a do mie fie naturali, et una di Lunardo, li qualli si havè: io ho levà la vadìa di ducati 2000, et da poi la morte dil prefato miss. Zuan Malipiero si potrà scuoder li ditti danari, di qualli ducati 500 ho datti per doti di le do mie fie naturali che maridai.
      Item per la restitution di la dota dila quondam Cecilia di Prioli fo mia moier fo levà la soa vadìa, et poi al Zudegà; et sua fiola fo maridà in sier Vicenzo Malipiero che morite, et par li diebba dar per resto ducati 560 inzircha, et fu fato investir al Proprio tutto el mio stabile in Rialto et in San Jacomo di Lorio, né fece poi altro perché avè chiamori, et monstrai al prefato sier Vicenzo le raxom mie et la cosa è scorsa; sichè contando insieme restarà aver pocho come apar in le scriture tenute tute in uno: per tanto priego li Signori Procuratori difendi la mia Comessaria, et dechiaro li fici carta di dota di ducati 2000, per li do terzi, et morta la ditta mia moier l’avè soa fiola per ducati 1400 e più, come apar per uno Instrumento mi fece la soa Comessarìa, et la heriede per man di sier Hieronimo di Bossis nodaro, e da poi ho pagato alcuni legati che se dia meter a conto di la dota.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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