Eppure viveva a Venezia, che era allora l’Atene del mondo, quando Aldo Manuzio stampava, Erasmo e il Murato correggevano le bozze di stampa.
Dell’operosità dello scrittore fanno ampia testimonianza le opere di lui che tuttora si conservano e che ci siamo studiati di rintracciare e descrivere; ma principalmente ne fa fede l’ingente cronaca dei Diarii. Di questa che ebbimo l’onore e la fortuna di pubblicare compiutamente, volume per volume senza interruzione e con venticinquenne fatica, crediamo qui opportuno di dare qualche particolare notizia.
Se la istoria deve ricercarsi attraverso l’intreccio dei documenti contemporanei, ne deve altresì la ricerca essere generale ed estesa al maggior grado possibile, senza di che si recherebbe in luce soltanto una verità parziale che in molti casi è un errore certo. Perciò il Sanuto sentì la convenienza, anzi la necessità, di raccogliere quanti più documenti poté conoscere, i quali raffrontati fra di loro a lume di critica vengono a spiegarsi e integrarsi a vicenda.
Così dicasi delle innumerevoli lettere da lui inserite nei Diarii. Queste lettere portano l’impronta dei tempi, e mentre molte di esse spettano ad affari nei quali i loro scrittori presero parte, tutte poi danno una idea più vicina, più famigliare, di caratteri, di costumi, di avvenimenti. Spiegano cause di azioni che senza di esse sarebbero impenetrabili, gettano viva e nuova luce su parti della storia credute esaurite dai lettori superficiali.
[112] Fra’ Fulgenzio Micanzio nella Vita di Paolo Sarpi(429) fu il primo a dire che le lettere sono il fondamento più sicuro e reale della storia.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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